Si è svolta, presso l’Istituto Povere Figlie della Visitazione, in villa Caracciolo, la prima giornata della tre giorni dedicata ai temi delle pari opportunità e della violenza di genere, nell’ambito dell’iniziativa “Donne: il coraggio che genera il mondo”. L’evento, coordinato dal Centro Comunale Libertas APS Napoli, e organizzato dall’associazione “Noi giovani per Pollena Trocchia”(Libertas), è stato promosso dall’Assessore Auriemma e dalla Consigliera Brasiello, con il patrocinio morale del Comune di Pollena Trocchia, alla presenza del Sindaco Carlo Esposito e del Vice Sindaco Francesco Pinto. La giornata si è aperta con una tavola rotonda moderata da Virgilia De Cicco, durante la quale esperti e professionisti di diversi settori hanno affrontato il tema della parità di genere da prospettive complementari, offrendo riflessioni e proposte concrete. Tra gli ospiti: • Dr. ssa Katsarou Eleni, del Centro Servizi per il Volontariato Napoli, che ha illustrato il ruolo del volontariato come strumento fondamentale per creare una rete di protezione e sensibilizzazione contro la violenza di genere, sottolineando come le associazioni di volontariato rappresentino spesso il primo punto di riferimento per le vittime, fungendo da ponte tra le istituzioni e la comunità.
Dr.ssa Sabrina Carnemolla, coordinatrice di Prime Minister Napoli, che ha parlato dell’importanza dell’attivismo per decostruire le logiche di violenza di genere, evidenziando quanto le nuove generazioni siano sensibili e pronte a impegnarsi su questi temi. • Dr.ssa Gabriella Ancora, Presidente della Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali (CIU), che ha affrontato il problema del divario di genere nel mondo del lavoro, sottolineando l’importanza dell’indipendenza economica come elemento chiave per uscire da situazioni di violenza. • Dr. Giovanni Coppola, Presidente della Confederazione Sindacale Forza, che ha discusso delle difficoltà che molte donne incontrano nel conciliare carriera e vita familiare, proponendo misure concrete per favorire una reale parità nel mondo del lavoro. • Dr.ssa Maria Borrelli, formatrice e facilitatrice in maieutica, nonché autrice del libro “Ciao ciao impostora. Piccolo manuale di sopravvivenza per le donne nei tornanti della vita quotidiana”, che ha analizzato il fenomeno della sindrome dell’impostore e il suo impatto sulla fiducia e sull’autodeterminazione delle donne. • Dr.ssa Alessia Giangrasso, vicaria per i rapporti con l’estero dell’associazione CONITA OdV, che ha spiegato come le associazioni di Protezione Civile possono sensibilizzare e agire contro la violenza di genere, promuovendo risposte specifiche e mirate.
Dr.ssa Lorenza Pizza, imprenditrice e maestra di alta moda, che ha raccontato come il mondo dell’arte e della moda possa contribuire a sfidare stereotipi e trasmettere messaggi positivi di rispetto e parità. Nel corso del dibattito, si sono aggiunti due significativi interventi fuori programma. Il primo, del Dirigente Generale P.S. Dott Pasquale Errico, che ha condiviso una testimonianza toccante sull’arresto di un uomo accusato di maltrattamenti verso la moglie. La sua riflessione si è concentrata sulle difficoltà che le vittime incontrano nel ricevere supporto, anche dalla propria famiglia, quando decidono di denunciare il partner. Il secondo intervento è stato della Psicoterapeuta Dott.ssa Maria Laura Atza, che ha affrontato il tema delle sfide nel lavoro con le vittime di violenza. Ha inoltre evidenziato, con esempi concreti, come sia facile trasmettere messaggi sbagliati e perpetuare stereotipi anche attraverso prodotti culturali destinati ai più piccoli, sottolineando l’importanza di una comunicazione responsabile. Ogni testimonianza e ogni intervento ha apportato un contributo fondamentale alla discussione. Una discussione che continuerà nei prossimi giorni, attraverso ulteriori momenti di condivisione e approfondimento su temi fondamentali come la parità di genere e il contrasto alla violenza. Sebbene il cammino verso una società davvero equa risulti ancora lungo, eventi come questo ci ricordano che, continuando a dialogare, è possibile fare la differenza.