
Il progetto “IO TIFO PER LO SPORT” muove dall’idea che lo sport possa e debba intervenire sui territori come agente di crescita sociale e consapevolezza democratica.
La pratica sportiva è infatti un potente strumento a disposizione della comunità, capace di rafforzare il senso di appartenenza e partecipazione, di ognuno di noi, alla vita sociale del Paese.
Un’appartenenza che non costruisce confini, ma allarga e include tutte le specificità e le diversità, con l’obiettivo di contribuire alla crescita collettiva di tutti i cittadini e le cittadine. Lo sport offre alle persone una concreta possibilità di: ampliare la propria rete relazionale, vivere esperienze significative,
rafforzare il senso di autoefficacia e di autostima.
Ricerche scientifiche in diversi settori (neuroscienze, sviluppo motorio, salute pubblica, psicologia e scienze sociali) dimostrano che lo sport e l’attività motoria, incluso il gioco libero, favoriscono:
● la promozione della salute;
● lo sviluppo cognitivo e le performance scolastiche-accademiche;
● la dimensione etica (diritto ad essere attivi come determinante di salute e carta dei diritti del fanciullo);
● cittadinanza attiva, riduzione della violenza e dell’intolleranza;
● integrazione sociale di minoranze etniche e comunità straniere, di gruppi migranti e rifugiati
Il progetto si pone quindi l’obiettivo di agire su questi indicatori per favorire la costruzione di spazi sportivi che rappresentino rete sociale e luoghi di comunità. Per rispondere in modo efficace a questo bisogno di relazioni sociali positive, inclusive e sicure, Allegato B1 soprattutto per i giovani e giovanissimi, il mondo sportivo deve agire un cambiamento in termini di maggiore consapevolezza e responsabilità nella formazione dei propri operatori, dirigenti, tecnici e volontari.
In questo senso il progetto si muoverà su più livelli:
– costruzione di presidi territoriali;
– contrasto dell’hate speech, razzismo e fenomeni di discriminazione.
– protezione dei minori attraverso la tutela e la promozione di ambienti sportivi sani e sicuri; – promozione di attività di sport integrato per persone con disabilità intellettiva o fisica; –
superamento delle differenze di genere, oltre i modelli precostituiti di sport maschili e/o femminili;
– coinvolgimento degli istituti scolastici per rafforzare il ruolo dello sport come parte integrante dei processi formativi;
– coinvolgimento di istituti accreditati sulla formazione relazionale e sulle professioni di aiuto;
– coinvolgimento degli Enti locali.