DIPARTIMENTO URBAN SPORTS: FILIPPO MARIA CAPATTI (segreteria@fispt.it)

Gli Urban Sport sono gli sport del domani, per giovani e che arrivano dall’ambiente Groove. Sono tutti gli sport praticati in ambiente underground, nelle città ed in pieno stile freestyle.

Lo stesso comitato olimpico internazionale ha voluto riconoscere l’importanza degli Urban Sport inserendo ben quattro nuove discipline nel programma Olimpico: Surfing, Break Dance, Sport Climbing e Skateboarding.

Anche il GAISF-SportAccord hanno iniziato a presentare gli Urban Sport all’interno del panorama internazionale organizzando i World Urban Games, andando ad inserire queste discipline in uno stupendo multisport event con al suo interno: Parkour, BMX Freestyle, Roller Freestyle, Breaking, 3×3 Basketball, Freestyle Flying Disc. Sempre all’interno di questo festival, non a livello competitivo, si sono svolti due importanti showcase: Laser Run e l’Indoor Rowing.

Il dipartimento Libertas Urban Sport vuole essere la celebrazione degli sport di nuova generazione forgiati dallo spirito della giovinezza. È una vetrina per l’abilità, lo stile e la potenza degli atleti urbani più stimolanti del pianeta. Il dipartimento comprende un ampio programma di sport urbani competitivi, collegati ad iniziative quali Festival musicali, arte e cultura. Il tutto incentrato sui giovani.

Lo spirito di Urban Games è lo spirito dei giovani.

Nessun compromesso sulla ricerca della perfezione, Creatività nella performance, Coinvolgimento con il pubblico e Coinvolgimento attraverso l’opportunità di vivere i vari sport, Rispetto per gli altri concorrenti e follower, Connettività Globale attraverso la tecnologia digitale, Amore per lo Stile di Vita e cura per l’Ambiente.

Il dipartimento è un incubatore per tutte le nuove discipline, un laboratorio e incubatore per i nuovi sport del panorama nazionale ed internazionale.

I due eventi principali del settore sono:

Il dipartimento sta allargando la propria offerta lavorando per la creazione di ulteriori due eventi:

  • Italian esports games
  • Italian survival games

Qui di seguito le discipline principali, con responsabili, contatto e descrizione, degli Urban Sports.

Racquetball: CARLO PAPINI (racquetball@fispt.it)

Il racquetball è uno sport simile allo squash, giocato con racchette e una palla di gomma vuota all’interno, su un campo speciale, con regole prese sia dallo squash e dalla pallamuro americana.

In questa disciplina atletica, i muri, il pavimento e soffitto del campo sono considerati facenti parte dell’area di gioco. Gli incontri vengono normalmente disputati da due giocatori, anche se esistono varianti con tre o addirittura quattro giocatori. Gli incontri a due vengono chiamati singoli, in quelli a tre si gioca 2 contro 1 per l’intera partita, oppure un giocatore a turno serve per gli altri due, infine gli incontri a quattro vengono chiamati doppio.

Teqball: GIAMPIERO VINTARI (teqball@fispt.it)

Il TEQBALL è un nuovo sport basato sul calcio, che offre sia ai calciatori professionisti che agli amanti dello sport in generale un’ottima opportunità per sviluppare le proprie basi tecniche, capacità di concentrazione e resistenza fisica. Sul tavolo curvo del TEQBALL è possibile migliorare i fondamentali del calcio. Chi sa fare anche solo tre palleggi, può già eccellere nel TEQBALL!

Il TEQBALL è la variante più “safe” del calcio, poiché fra i giocatori non vi è alcun contatto fisico, quindi dalle partite o allenamenti di TEQBALL si possono completamente escludere gli infortuni derivanti dagli scontri e dalle azioni fallose. Ai sensi delle regole ufficiali l’attrezzatura sportiva non può essere toccata, ciò diminuisce ulteriormente il rischio di infortuni.

Il TEQBALL non fa concorrenza al calcio, anzi! Rende il giocatore che lo pratica più sicuro di sé, perfeziona la sua capacità di controllo della palla, migliora la sua capacità decisionale, aiuta a rendere più perfetto il cosiddetto “primo tocco”, che nel calcio odierno, caratterizzato da uno stile di gioco veloce, è indispensabile.

L’anima del TEQBALL è il tavolo: si tratta di un’attrezzatura sportiva nuova e rivoluzionaria, la cui sofisticata fisionomia è frutto di un lavoro di sviluppo e sperimentazione di ingegneria. La sua rete è compatta, il che garantisce che la palla rimbalzi sempre, assicurando in tal modo un gioco continuativo e dinamico.

La struttura del tavolo nonché le regole del gioco ad esso adattate escludono che la fortuna o il caso influenzino il gioco, così i giocatori possono affidarsi solo alle proprie capacità.

Sepaktakraw: AROVETTO LOMBARDI (sepaktakraw@fispt.it)

Il sepak takraw (Indonesiano/Malese: “kik”, “tendang”; Thailandese: ตะกร้อ “takraw”; Lao: ກະຕໍ້ “ka-taw”; Filippino: “kick”, “sipa”) è uno sport originario del Sud-est asiatico. È un gioco simile alla pallavolo, ma si gioca senza l’ausilio delle braccia e principalmente con i piedi; la palla è composta da intrecci di rattan.

Le origini del gioco risalgono al XV secolo, quando i ragazzi thailandesi e malesi si divertivano a giocare con una palla in rattan, disposti in cerchio e calciando la palla tra di loro.

Il sepak takraw si sviluppa verso il concetto moderno dello stesso poco dopo il 1740 in Thailandia. Nel 1866 la Siam Sports Association mette nero su bianco le prime regole del sepak takraw agonistico. Nel 1870 la stessa associazione introduce la rete da pallavolo e promuove la prima competizione ufficiale. Solo nel 1935 il gioco con il nuovo regolamento ufficiale esce finalmente dai confini thailandesi, affermandosi in Malaysia; da quel momento il gioco ha una diffusione totale nel Sud-Est asiatico, cambiando nome in ogni nazione e cultura.

Le competizioni internazionali moderne di sepak takraw sono gestite dall’International Sepaktakraw Federation, e ogni anno in Thailandia si gioca la King’s Cup World Championships, ovvero la massima competizione della disciplina in questione.

Il campo di gioco si sviluppa in un’area di 13.40 mt x 6.10 mt , divisa dalla rete simile a quella del badminton ( larga 70 cm, lunga non meno di 6,10 mt ) sostenuta da due pali di sostegno , distanti minimo 30 cm dalla linea laterale.

Nei due quadranti di gioco è presente il simbolo di un cerchio , riservato al battitori il quale è servito dal Tekong ( servitore posizionato nel lato di linea laterale, in prossimità della rete ).

La palla ufficiale è formata da intrecci di trame ( materiale resina ) e 20 inserzioni e 12 fori ( pentagonali) . Non ha membrane , quindi è ben calibrata ed aerodinamica. Il takraw ( la palla di gioco ) non deve mai toccare il terreno gioco , in caso contrario genera un punto all’avversario. La si può solo colpire con piedi , gambe, petto e testa.

Il Regu ( team di giocatori in campo ) è composto da tre atleti ( servitore, battitore e spiker – attaccante) , nella disciplina standard ufficiale. Nella versione di Beach Takraw i giocatori sono 4 vs 4 e il battitore si posiziona sulla linea di fondo campo per effettuare il servizio ( in questo caso non c’è il servitore ). Nel urban sepak takraw è contemplato il gioco 2 vs 2 , che richiede maggior agilità e precisione ( come nel beach il battitore effettua il servizio dalla linea di fondo campo)

Di regola si gioca in tre set , con un punteggio massimo di 21 punti (in caso di pareggio 20-20 ) l’arbitro dichiara il “ setting up to 25 points “.

Scarpe consigliate: suola piatta e punta tonda ( esempio : All Star, Superga…o similari ) maggior stabilità e controllo della palla.

Cheerleading e Cheerdance: UMBERTO MAIOLANI (cheerleading@fispt.it)

Cheerleading (dall’inglese: /ˈtʃɪəɹˌliːdɪŋ/; lett. dirigere la tifoseria, o meglio, incoraggiamento) è il termine angloamericano che indica uno sport che combina coreografie composte da elementi di ginnastica, danza e acrobazia, per concorrere a gare specifiche e per incoraggiare le squadre sul campo di gioco, durante le partite. L’atleta che pratica il cheerleading a livello agonistico è detto “cheerleader” dall’inglese, e “ragazza o ragazzo pompon” in italiano; l’atleta che esegue coreografie prima, durante e dopo le partite di altre squadre è detto “dance brackets”, “parentesi di ballo”.

Con oltre un milione e mezzo di partecipanti (esclusi i milioni di atleti delle scuole e delle università), il cheerleading è, secondo la rivista Newsweek, uno degli sport più praticati negli Stati Uniti.

Twirling e Majorettes: MARIANNA CHIZZOLI (twirling@fispt.it)

Il twirling è una disciplina ginnico-sportiva e uno sport individuale, di coppia e di squadra, maschile e femminile, caratterizzato dall’uso di un attrezzo denominato bastone e da movimenti del corpo che seguono con armonia una base musicale.

Le Majorettes non sono figure sportive singole ma fanno parte di Gruppi regolari che devono avere minimo 12 elementi (dai 6 ai 30 anni) e sfilano sempre insieme alla propria banda musicale o a più bande. Dal punto di vista normativo i Gruppi sono associazioni sportive dilettantistiche, definite anche Club, con proprio atto costitutivo, statuto e regolamento interno, anche se spesso sono aggregate a bande musicali o altri organismi.

La figura centrale del Gruppo è la Capitana, majorette maggiorenne che acquisisce tale incarico su decisione del Direttivo dopo almeno due anni di anzianità nel Gruppo, la regolare progressione tecnica e il Corso teorico-pratico per Capitane. Per la formazione delle Capitane e dei Dirigenti e per la formazione-base dei Gruppi di nuova istituzione esiste un corpo istruttori.

L’attrezzo principalmente usato dalle majorettes è il bastone (lo stesso utilizzato nel Twirling) , un’asta metallica a sezione circolare di lunghezza variabile tra i 50 e i 75 cm, alle cui estremità vi sono due pomelli in gomma: uno piccolo (“tip”) ed uno grande (“ball” o “star”). Vengono inoltre usati pom – pon, bandiere, nastri e tamburelli, anche se negli anni le majorettes sono cambiate grazie ad internet, che ha dato una conoscenza più ampia delle coreografie e delle innovazioni di gruppi provenienti da tutto il mondo. Questo ha favorito la creazione di nuovi eventi nazionali ed internazionali che hanno aiutato gruppi poco conosciuti a pubblicizzarsi sia all’interno di questo sport/spettacolo ma anche al pubblico sempre più vasto che partecipa a tali eventi.

Dodgeball: DAVIDE CRISTIANO (dodgeball@fispt.it)

Il dodgeball (letteralmente palla schivata) è uno sport di squadra nato come evoluzione agonistica della comune palla avvelenata. Solitamente si gioca in sei contro sei, con sei palloni. A inizio partita i palloni sono situati al centro della “dead zone”, fascia di 60 cm che divide le due aree di gioco, equamente distanziate; i giocatori invece sono fermi dietro la propria linea di fondocampo, pronti a partire quando l’arbitro fischia l’inizio della partita per prendere il maggior numero di palloni prima degli avversari. Il numero di giocatori che possono correre per aggiudicarsi un pallone è pari al numero dei palloni in campo. I restanti giocatori entrano in campo al seguito del fischio di inizio.

In genere il campo di gioco misura 9 x 18 metri (le stesse misure di quello da pallavolo). Durante la partita ogni squadra deve rimanere nella propria metà campo; la dead zone centrale è neutra e vi si può entrare solo nella fase di corsa all’inizio del gioco con le mani o per prelevare i palloni; all’esterno del campo di gioco vi sono due aree destinate ai giocatori eliminati. La palla deve essere bloccata senza che cada a terra o tocchi un altro giocatore.

L’obiettivo del gioco è quello di eliminare tutti i giocatori della squadra avversaria, o terminare il gioco con un numero di giocatori in campo maggiore rispetto alla squadra avversaria.

Ogni partita si compone di diversi set (3, 5 o 7, a seconda della categoria o delle competizioni), della durata di 3 minuti. Vince la partita la squadra che si aggiudica il maggior numero di set. Si aggiudica il set la squadra che elimina tutti i giocatori avversari, oppure la squadra che elimina il maggior numero di giocatori avversari nei 3 minuti di gioco.

È consentito chiudere un set in parità. In partite ad eliminazione diretta, in caso in cui, conclusosi l’ultimo game il risultato della partita risulti in parità, si disputerà un “extra-set” tempo supplementare di 3 minuti. Nel caso in cui al termine dei 3 minuti di gioco le due squadre avessero lo stesso numero di giocatori in campo, il game continuerà fino alla prima eliminazione.

Flying Disc: SALVATORE COMIS (flyingdisc@fispt.it)

Ultimate

L’Ultimate è uno sport di squadra fondato sul Fair Play (spirito del gioco) e sull’auto-arbitraggio, infatti tutti i giocatori sono responsabili della conduzione del gioco nel rispetto delle regole indicate nel Regolamento ufficiale (WFDF).

Il gioco si svolge principalmente su erba, 7 giocatori contro 7, in un campo di 100 x 37 metri, avente due aree di meta all’estremità; scopo del gioco è segnare quanti più punti possibili ricevendo un passaggio all’interno dell’area di meta avversaria. Vince chi arriva prima ai 15 punti, le partite durano 100 minuti (salvo eventuali deroghe a seconda delle categorie e degli eventi).

Muoversi con il disco in mano non è permesso, ogni attaccante ha 10 secondi per lanciare il disco ed è difeso a uomo o a zona dalla squadra avversaria.

Beach Ultimate

Il Beach Ultimate è la versione su spiaggia dell’Ultimate. Rispetto al gioco su erba cambiano il numero dei componenti delle squadre (si gioca in cinque contro cinque) e le misure del campo che sono decisamente inferiori (75 metri di lunghezza e 25 metri di larghezza con mete profonde 15 metri). Vince chi arriva prima ai 13 punti, le partite durano 45 minuti (salvo eventuali deroghe a seconda delle categorie e degli eventi).

Se tutte le altre regole non cambiano rispetto all’Ultimate, è evidente che l’uso del campo più piccolo, la presenza di meno giocatori, la superficie più morbida, la frequente presenza di vento, modifichino alcune modalità e strategie di gioco. Inoltre, la location della spiaggia e la minor possibilità di infortuni su un terreno come la sabbia, sono elementi decisamente attraenti per ogni atleta.

Freestyle

Il Freestyle è la disciplina dove l’immaginazione, l’abilità tecnica e l’espressione artistica si combinano per creare con uno o più̀ frisbee uno spettacolo sportivo simile alla ginnastica artistica.

Nelle competizioni si gioca tipicamente in squadre di due o più̀ giocatori, che eseguono una routine accompagnati dalla musica. Una routine consiste di lanci, prese e movimenti ed ha una durata fissa di 3-5 minuti. I giocatori stessi scelgono la loro musica e costruiscono la loro routine. Le routine di tutti i partecipanti sono confrontate dai giudici, che ne valutano la difficoltà, l’esecuzione e la presentazione. La squadra con il miglior punteggio complessivo vince la competizione.

Disc Golf

Il Disc Golf è la versione con il frisbee del gioco del golf. Si pratica con il disco invece che con una pallina e (molte) diverse mazze da golf.

I giocatori attraversano un percorso facendo il minor numero di tiri possibile per raggiungere bersagli piazzati strategicamente in tutta l’area

Il lessico del disc golf riporta termini familiari al golf tradizionale. Per esempio: tee, buca, putt, approccio, birdie, par, drive. Il disc golf spesso si gioca in un parco pubblico, dove si possono incontrare molti ostacoli, come alberi e acqua.

Come tale è uno sport praticato all’aria aperta, per persone di tutte le età̀ e livelli di gioco

Guts

Il Guts rappresenta forse la disciplina più “strana”. Due squadre di cinque giocatori ciascuna si dispongono gli uni di fronte agli altri su due linee parallele lunghe 15 metri e poste a 14 metri di distanza. Come in tutti gli sport con il disco, anche qui si gioca senza arbitro e i giocatori sono direttamente responsabili dello svolgimento del gioco. Il disco viene lanciato il più forte possibile (il primato mondiale è di 134 chilometri orari) con l’obiettivo di oltrepassare la difesa della squadra avversaria: la squadra in attacco segna infatti un punto quando l’altra squadra non prende correttamente il disco (non vale prenderlo con due mani, mentre possono essere effettuati più tocchi); la squadra ricevente segna invece un punto quando il disco non è tirato correttamente (fuori dalla portata dei difensori schierati). Può capitare di assistere a scene in cui il frisbee va letteralmente a spaccarsi contro le mani dei giocatori in ricezione.

Ma a parte queste componenti più o meno “cruente”, il Guts rappresenta un ottimo gioco, immediato e semplice, anche per i più piccoli: basta ridurre le distanze e usare un disco di gomma o tela e il divertimento è assicurato!

Overall

Overall è una competizione basata su diverse discipline, simile all’eptathlon in atletica leggera. Vengono combinati più sport del disco, alcuni individuali e alcuni di coppia, e mette alla prova le abilità degli atleti e delle atlete tramite un ampio spettro di specialità. L’atleta che ottiene il punteggio totale più alto nella classifica finale è il campione assoluto.

Discathon

Il Discathon è un gioco di corsa lungo un percorso (solitamente di 1000 metri) lungo il quale ogni giocatore usa due frisbee tirandoli alternativamente. I dischi devono viaggiare lungo un percorso predefinito, costituito da ostacoli obbligatori che devono essere superati in una specifica direzione.

Il giocatore prova a completare nel minor tempo possibile il percorso (e quindi anche con il numero minimo di lanci), mentre il cronometro si ferma quando uno dei dischi attraversa la linea del traguardo.

Lanciato un frisbee, il tiro successivo è fatto entro 1 metro e mezzo dal punto nel quale si ferma il primo disco e via così: solo quando viene completato il lancio si può raccogliere il disco lanciato in precedenza.

Double Disc Court

Il DDC (acronimo di Double Disc Court) è una disciplina giocata con due frisbee da due squadre composte da due giocatori. Ogni squadra deve difendere il proprio campo dall’attacco degli avversari.

Ci sono due tipi di attacchi: lanciare uno dei due dischi in gioco nel campo degli avversari nel tentativo di farlo atterrare all’interno; oppure fare in modo che entrambi i dischi in gioco siano toccati da un giocatore o tutti e due i giocatori della squadra avversaria allo stesso tempo.

Una squadra segna un punto ogni volta che compie un attacco a buon fine del primo tipo o ogni volta che un avversario lancia un disco fuori dalle linee che delimitano il campo o quando gli avversari sbagliano una presa; una squadra segna due punti quando porta a termine un attacco del secondo tipo.

Ogni scambio inizia con un disco per squadra, dopodiché inizia un frenetico scambio all’insegna di precisione, abilità, velocità e strategia: decisamente divertente da giocare e da guardar

Soft Tennis: MASSIMO MANUZZI (softtennis@fispt.it)

Il soft tennis è uno sport simile al tennis e di origine giapponese (infatti è anche conosciuto come tennis giapponese), tuttavia la sua federazione sportiva internazionale, la International Soft Tennis Federation, ha sede nella Corea del Sud.

La differenza principale tra i due sport sta nella pallina, infatti nel soft tennis essa deve essere di gomma morbida invece che di materiale duro. Altra differenza, sempre riguardo al materiale di gioco, è nel gambo della racchetta che è più lungo di circa il 50% rispetto a quello di racchetta da tennis tradizionale, la sua lunghezza è infatti più simile a quella di una racchetta da pallacorda. Le regole e i punteggi sono i medesimi del tennis. La federazione internazionale del soft tennis, la ISTF, è tra le FEDERAZIONI riconosciute da SportAccord-AIMS. La prima edizione dei campionati mondiali di soft tennis ebbe luogo nel 1975 alle Hawaii.

Bandy: ANITA PARIANI (bandy@fispt.it)

Il Bandy è uno sport di squadra tradizionalmente giocato nell’Europa del nord: Russia, Svezia, Norvegia e in Finlandia, con alcune somiglianze con l’hockey su ghiaccio.

Sport dimostrativo ai VI Giochi olimpici invernali nel 1952 a Oslo, viene giocato da due squadre di undici atleti su un terreno ghiacciato delle dimensioni di un campo di calcio. Scopo del gioco è segnare un punto, lanciando una piccola palla di materiale duro, per mezzo della speciale mazza, nella porta avversaria. A differenza dell’hockey su ghiaccio il portiere gioca senza mazza e blocca con le mani.

Netball: FILIPPO MARIA CAPATTI (netball@fispt.it)

Il netball è uno sport di squadra simile alla pallacanestro, giocato da due squadre composte da sette giocatori. È praticato soprattutto a livello femminile e nei paesi anglosassoni. È riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale dal 1995, ma non partecipa alle Olimpiadi.

Il netball è uno sport popolare specialmente in Australia e Nuova Zelanda ma anche nel resto del mondo, soprattutto nei paesi del Commonwealth. In Australia e Nuova Zelanda è lo sport più popolare giocato dalle donne e la Nuova Zelanda ha una lega professionistica femminile. D’altra parte in Australia soltanto due delle squadre attuali sono composte da giocatrici a tempo pieno. Il gioco femminile è praticato internazionalmente ad alto livello: Australia e Nuova Zelanda sono le squadre più forti del mondo. Pur non attraendo molto pubblico, si svolgono campionati di netball per squadre maschili. Occasionalmente sono stati organizzati incontri amichevoli fra uomini e donne.

Le azioni di gioco fondamentali del netball sono facili, affinché i nuovi giocatori possano imparare presto, ed è uno sport comune nelle scuole del Commonwealth. A livello di scuola primaria, le squadre miste non sono rare. Da adulti, gli uomini e le donne possono competere tra loro.

Freccette (steel e soft): MARCO ZERBINI (freccette@fispt.it)

Il gioco delle freccette consiste nel lanciare verso un bersaglio dei dardi, stabilizzati nel volo da alette, in modo che la loro punta vada a colpire una delle porzioni in cui il bersaglio è suddiviso. Può essere praticato con freccette con punta in acciaio (steel darts) e bersagli in legno e sisal africano, o con freccette dalla punta in gomma o silicone (soft darts) su bersagli elettronici.

Nel gioco standard delle freccette il bersaglio è costruito in fibre di setola ed ha un diametro di 453 millimetri. Il centro esatto del bersaglio viene fissato ad un’altezza da terra di 173 cm. La linea di tiro viene posta a terra ad una distanza di 237 centimetri dal bersaglio: la distanza viene misurata dalla faccia esterna del bersaglio su una linea perpendicolare proiettata a terra; ad esempio se il bersaglio ha uno spessore di 5 cm la linea di tiro è fissata a 242 cm misurati dalla base della parete che lo sostiene. Il giocatore lancia una serie consecutiva di tre freccette verso il bersaglio e sottrae dal punteggio iniziale, in genere 301 o 501 punti, il totale dei punti determinati dalla zona di bersaglio colpita dalle freccette, fino ad arrivare a zero. Esistono varianti a 701 e 1001 punti di partenza.

Danza Inclusiva: EDO PAMPURO (danza.inclusiva@fispt.it)

La danza inclusiva è un approccio alla danza che mira a coinvolgere persone di tutte le abilità e capacità. Questo tipo di danza cerca di abbattere le barriere fisiche e mentali che possono escludere le persone con disabilità o con esigenze particolari dalla partecipazione alla pratica della danza.

La danza inclusiva offre opportunità di espressione e movimento a persone con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive, nonché a coloro che potrebbero essere emarginati per altri motivi. Questo approccio spesso coinvolge l’adattamento delle tecniche di danza tradizionali, nonché l’uso di ausili e supporti per consentire a tutti i partecipanti di prendere parte alle attività coreutiche.

L’obiettivo della danza inclusiva è di promuovere l’uguaglianza, la consapevolezza e l’accettazione attraverso l’arte della danza, offrendo a tutti la possibilità di esprimersi e di partecipare pienamente a un’attività artistica e fisica. Questo tipo di danza può essere praticato in contesti educativi, ricreativi e professionali, e ha dimostrato di avere benefici significativi per coloro che vi partecipano, sia fisicamente che emotivamente.

Minigolf: GUIDO MATTAINI (minigolf@fispt.it)

Il minigolf (miniature golf in lingua inglese), detto anche golf su pista, è uno sport analogo al golf ma praticato su piste realizzate con diversi tipi di materiali, opportunamente delimitate secondo fantasia o secondo standards codificati dalla WMF (World Minigolfsport Federation).

Si divide in varie specialità:

  • Minigolf: conosciuto a livello federale come Sistema Bongni, 17 buche standard in cemento armato lunghe 12,00 m e larghe 1,25 m e piazzole del diametro di 2,00 m mentre una sola (la 7) è lunga 18,00 m avente piazzola della buca del diametro di 5,00 m;
  • Miniaturgolf: sistema creato in Germania composto da 27 piste omologate della lunghezza di 6,25 m, larghe 0,90 m e piazzole del diametro di 1,40 m costituite da una impalcatura prefabbricata non calpestabile su cui sono montati gli ostacoli. I percorsi sono composti da 18 buche con la possibilità di scegliere l’ordine delle piste (cosa non possibile col sistema bongni) e scartare 9 piste delle 27 disponibili;
  • Cobigolf: 18 piste in cemento armato di dimensioni ridotte rispetto al “bongni” (l’80%) molto comuni in Germania;
  • Sterngolf: 18 piste in cemento armato di dimensioni ridotte rispetto al “bongni” (l’80%) il cui disegno richiama in alcuni casi quelle della specialità 1, con le debite varianti. Caratteristica peculiare, da cui deriva il nome della specialità è la diciottesima buca che ha la piazzuola di arrivo a forma di stella (“stern” in tedesco) e la buca, posta al centro alla sommità di un vulcano.
  • Filzgolf: comunemente conosciuto in Germania col nome Kleingolf (dal tedesco klein, piccolo), 18 piste con una base in cemento e impalcatura in legno massiccio coperto da un tipo di moquette in feltro molto rasa ma di notevole attrito, non calpestabile, sono molto comuni in Scandinavia.
  • Adventuregolf: MOS (Minigolf Open Standard) percorso costituito da 18 piste in cemento con un tappeto verde calpestabile, specialità aggiunta solo negli ultimi 15 anni.

WebSite: FISpT (http://www.fispt.it/)