Come ultima lezione prima della pausa estiva, l’associazione sportiva dilettantistica Team Mulè da sempre in prima linea alla lotta contro il bullismo, a deciso di optare con una conferenza “Hate Trackers”, un progetto finanziato dal programma Erasmus, dell’Unione Europea e dall’Agenzia Nazionale per i giovani, patrocinata dalla Sezione Bertolini di Torino dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport e dal Centro Provinciale Sportivo Libertas di Torino. A spiegare l’Hate Speech (discorsi d’odio) è stato proprio il Coordinatore del progetto Emanuele Russo. L’obiettivo della manifestazione era quello di dotare tutti i presenti di competenze necessarie per riconoscere e agire contro il razzismo e la discriminazione, prevenendo e contrastando i discorsi di odio online, tutte violazioni dei diritti umani. Un lavoro alla luce della Direttiva 2000/43/CE del Consiglio sull’uguaglianza razziale e della Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio sulla lotta al razzismo e alla xenofobia, contribuendo agli sforzi dell’Unione Europea per promuovere una società tollerante e pluralista, come delineato nel documento di lavoro dei servizi della Commissione (2019)110. Anche attraverso lo sport si vuole coinvolgere sempre più ragazzi a sviluppare le capacità di pensiero critico di fronte ai discorsi d’odio online, sensibilizzandoli sulle conseguenze psicologiche, sia per gli autori che per le vittime, insegnando modi non violenti e non odiosi di reagire, al fine di rompere il ciclo dell’odio online. Tali insegnamenti sono cruciali per il potenziamento della società civile, raggiungendo quante più persone possibili. Con la creazione di giovani “consapevoli” sulle questioni di uguaglianza di genere, si mira a implementare un cambiamento in materia di discorsi d’odio. Il Presidente Alfredo Mulè commenta – L’aumento di esperienze negative online sono effetti principali tra i bambini, soprattutto quelli “reduci” della pandemia di Covid-19, i quali hanno portato a chiari esempi di solitudine, ma hanno anche mostrato nuove minacce per i diritti umani con ondate di discriminazione e violenza sia fisica che verbale. – Parlare d’odio quindi è diventato sempre più importante e urgente. Questo primo incontro vuol gettare le basi per avere uno strumento proprio su alcuni concetti che serviranno a comprendere i discorsi d’odio, evitando tutti quegli input negativi come atti di vandalismo, bullismo, molestie, violenza in generale, trasformandosi nei casi più estremi in omicidio. Il Team Mulè con questa alleanza si pone come obiettivo finale di portare nuovamente insieme ciò che i social media stanno dividendo: le persone. Non esiste una ricetta preconfezionata per creare Hate Trackers, ma esistono conoscenze, buone pratiche e consigli che potrebbero aiutare a raggiungere questo scopo.