
Francesco Pernigotti è uno dei tanti protagonisti dei Pirates 1984 che in queste ultime due stagioni, ha reso bello e soprattutto “noto” il football americano nella nostra regione.
Il football americano l’ha scoperto nel lontano 1989 durante un viaggio in America con i genitori. Poi quando suo padre lo portò a visitare lo stadio dei Buffalo Bills, da quel momento fu un grande amore. Afferma Pernigotti”: Purtroppo tornato in Italia riuscire a seguire uno sport del genere era diventato difficile e considerata la mia giovane età e per diverse problematiche logistiche famigliari, il sogno con il tempo è finito dimenticato in un cassetto. Poi quattro anni fa
sono venuto a vivere ad Albisola. Un giorno passando da Luceto ho visto delle persone che giocavano a football e quindi non potevo perdere l’occasione. Erano il team master Masnada Hellequin che mi ha accolto subito in modo fantastico e mi ha insegnato i primi rudimenti di questo sport. E da li è iniziata mia avventura sportiva che mi ha portato, perdonatemi il termine, dove non mi sarei mai aspettato di arrivare”. Continua Pernigotti: “E’stata un’esperienza entusiasmante e per certi versi incredibile. Nella mia vita ho praticato molti sport ma quello che ho vissuto e che mi ha lasciato il football in questi due anni è stato qualcosa di speciale. Agonisticamente parlando, da come era iniziato tutto, poter partecipare ed entrare in campo prima in un campionato di seconda categoria e poi nella massima serie del football americano in Italia è stata un’esperienza bellissima e molto gratificante, riuscire ad esserci e confrontarmi con giocatori di quel livello, in quei contesti è sicuramente qualcosa che lascia il segno. Poi c’è la parte, secondo me la parte più importante perché’ è quella che ti porti dentro per sempre.” Conclude Pernigotti: “ Purtroppo la mia carriera è già finita, essendo arrivato al limite di età consentito. Vorrei rimanere ancora nel mondo Pirates, cercando di rendermi utile alla società, che di anno in anno sta investendo sulla prima squadra ma soprattutto sulle giovanili”.