Di Michele Cioffi *
Mario Pisanti, Pluricampione di pugilato, 44 anni originario di Cisterna di Latina, vive da anni a Pisa insieme alla sua famiglia. Intervistarlo è stato un viaggio meraviglioso alla scoperta dell’Uomo ancora prima che della sua figura di straordinario Campione e per tutto quello che mette in opera su problematiche sociali molto importanti.
Mario, benvenuto in questo spazio comunicativo che di fatto inaguri e che diventerà la casa degli eventi delle Associazioni Libertas e dei personaggi sportivi e culturali che ne fanno parte. Chi è Mario Pisanti?
Ciao Michele, innanzitutto grazie per avermi donato questa opportunità insieme al Direttore Generale Dott. Fabio CAIAZZO. Chi è Mario? Mario è un Uomo che ha vissuto e vive per i suoi ideali e per la sua famiglia, che ha conosciuto il successo, la caduta e la rinascita. Provengo dal quartiere San Valentino di Cisterna di Latina, chi lo conosce sa benissimo le difficoltà che può avere un ragazzo nel non perdersi e soprattutto nel cercare la propria strada. Sono stato vittima di bullismo, per questo so perfettamente cosa si prova e cosa si vive sulla propria pelle in quei momenti. Lo Sport mi ha salvato la vita, mi ha reso Uomo, mi ha fatto capire come la disciplina, l’abnegazione e il rispetto per ogni avversario siano elementi imprescindibili per una sana e corretta crescita individuale e collettiva.
Lo Sport dunque come salvavita, parlaci Mario del tuo approccio al Mondo del pugilato.
Ho cominciato da giovanissimo e davvero allenarmi in palestra e conoscere questa nobile disciplina mi ha tolto dalla strada, dalle insidie e da tutto quello che subivo in tenera età dai miei coetanei. E’ cresciuta la mia autostima, ho rafforzato il mio carattere, per questo ringrazierò sempre i miei genitori per i sacrifici che hanno fatto per me e che ho cercato di ricambiare con quello che potevo guadagnare combattendo.
Successo, caduta e rinascita individuale e sportiva, raccontaci Mario
Ho iniziato la mia carriera nel pugilato come “peso gallo”e nel 2000 è arrivato il primo titolo italiano contro Carmine Molaro. In tutto in questa prima fase di carriera i titoli italiani saranno 5 in totale e di questo ne vado orgoglioso poiché mi ha permesso di eguagliare il record storico di un Campione come Nino BENVENUTI. Purtroppo come capita spesso nella vita, nel momento migliore come atleta, selezionato per le Olimpiadi di Atene 2004 e dato per probabile medaglia, subii un grave incidente automobilistico che mi costrinse a rinunciare ai giochi olimpici e a ritirarmi per 4 anni. Sono stati anni durissimi sia dal punto di vista fisico che psicologico, non nascondo di aver attraversato un periodo di profondo sconforto e depressione. Poi il ritorno alla mia palestra nella quale mi allenavo da piccolo, i ricordi, l’amore della mia famiglia e un credito con la vita che volevo a tutti i costi esercitare mi hanno permesso di tornare a gareggiare. Rientro agonisticamente nel 2009 da professionista e nel 2013 di nuovo Campione Italiano per quella che per me dal punto di vista sportivo è la soddisfazione più grande. Nel 2015 ancora un titolo nella categoria “super piuma” e nel 2016 seppur sconfitto un’altra grande soddisfazione, aver misurato le mie forze contro il Campione incarico internazionale WBC, l’inglese Martin Joseph Ward. Voglio ricordare che tutta la mia storia è raccontata in un documentario dal titolo “Mani fasciate.
Esempio di resilienza caro Mario, una volta sospesa l’attività agonistica poi accade una cosa molto bella, raccontacela.
Accade che come sportivo, uomo e padre di due splendidi ragazzi, io decida di dedicare la mia attenzione a temi sociali che come ti ho raccontato, mi sono appartenuti in adolescenza. Non è mai troppa l’attenzione nei confronti del bullismo e del cyber bullismo. Oggi con l’aumento smisurato dei supporti tecnologici ancora di più che nel passato. Quante ragazzi non possono più raccontare i propri disagi perché arrivati al gesto estremo. Così ho deciso di raccontare la mia esperienza, di diventare portavoce e testimne verso i ragazzi in età curricolare di cosa significhi sapersi rispettare gli uni verso gli altri. Lo Sport è aggregazione, è superamento delle proprie paure, delle proprie debolezze, è fortificazione del proprio carattere. Per tutto questo il mio impegno nelle scuole è costante e in sviluppo.
Siamo arrivati al momento dei saluti Mario, ma so che c’è un’altra grande soddisfazione che stai per toglierti, ce ne vuoi parlare?
Ho voluto talmente approfondire il discorso sul tema del bullismo e del cyber bullismo che la mia tesi di Laurea in Scienze Motorie che discuterò a breve veerte proprio su questi disagi giovanili e sulla consapevolezza da raggiungere per poterli superare. Grazie ancora Michele, Grazie al Mondo Libertas, al Dott. Fabio Caiazzo e a risentirci presto con tante nuove attività sociali.
* Coordinatore Nazionale Arte, Cultura e Spettacolo Libertas