Finalmente giunge al traguardo il progetto CONI – MIUR avviato il 4 dicembre 2013 con il protocollo di intesa che prevedeva l’avvio di una nuova fase per la promozione dell’attività motoria nella scuola. Inoltre era stata prevista la rivisitazione del progetto sperimentale denominato “Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria” realizzato dal 2010 al 2013.

L’anno scolastico attualmente in corso – che vede fra gli attori protagonisti anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per gli Affari Regionali, Turismo e Sport) – è fondamentale per collaudare un nuovo modello di intervento.

Il progetto “Sport di classe”, che prende il via a novembre nelle scuole primarie, si articola in due fasi: sperimentazione iniziale riservata ad un numero ristretto di classi e successivamente coinvolgimento di tutte le scuole primarie per l’anno scolastico 2014/2015.

Saranno realizzate due ore di educazione fisica settimanali per le classi terza, quarta e quinta a partire da novembre con un’azione integrata CONI e MIUR.

Dal 2015 il progetto si estenderà alle classi prima e seconda con un impegno sussidiato da eventuali finanziamenti europei. Ritengo di fondamentale importanza la figura del “tutor sportivo” nella scuola che svolgerà un ruolo propedeutico per l’insegnante titolare della classe.

Altro aspetto rilevante è la presenza del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) che dedicherà una sensibile attenzione agli scolari diversamente abili. In sostanza dal consorzio delle competenze CONI – CIP – MIUR emergerà una cultura formativa per tutti gli insegnanti coinvolti.

Condivido l’entusiasmo del Presidente del CONI Giovanni Malagò che ha pervicacemente sostenuto – fin dall’inizio del suo mandato – questo progetto di attività motoria nella scuola. Alle valenze pedagogiche si associano anche motivazioni salutiste al fine di prevenire patologie in allarmante espansione (sedentarietà, diabete, obesità, ecc.) che gravano pesantemente sul Piano Sanitario Nazionale.

Il progetto “Sport di classe” prevede anche una nuova metodologia dei giochi sportivi per integrare i momenti ludici con i valori educativi ed inclusivi che consentiranno agli scolari di superare le barriere delle diseguaglianze e delle diversità. Lo sport costruisce percorsi di socializzazione e di comunicazione che potrebbero arginare il fenomeno del bullismo scolastico.

 

 

Prof. Luigi Musacchia

 

 

Presidente Nazionale Libertas

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