Stati Generali dello Sport. Collaborazione e dialogo sono al centro della discussione

Una mattinata intensa quella che apre gli Stati Generali dello Sport a Palazzo H, oggi 16 gennaio 2019, in cui la Libertas ha sentito la necessità e la responsabilità di essere parte attiva, con la presenza del Presidente Luigi Musacchia, il cui intervento è previsto nel pomeriggio, del Vicepresidente Renzo Bellomi e del Segretario Generale Guglielmo Petrosino. 

Intensa, per la forza che l’intero mondo sportivo ha espresso negli interventi, con la volontà di riconoscersi come una realtà, sì differenziata e complessa, ma unita.

E l’unità è al centro delle parole del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, che apre i lavori in un sala in cui si percepisce un clima di attesa.

Sono infatti molte le questioni su cui il mondo sportivo si è trovato a riflettere in vista di una riforma strutturale, e Malagò entra subito nel vivo “raccontando” il sistema che rappresenta. La rappresentatività, sottolinea il Presidente del CONI, è la caratteristica imprescindibile del sistema sportivo, rivolgendo lo sguardo proprio alla platea in cui sono presenti le rappresentanze dello Sport.

Altra parola chiave del discorso del Presidente è l’ascolto, non solo delle voci dello Sport italiano, ma anche delle intenzioni del Governo: “ Non ho mai sollecitato una presa di posizione” , è l’importante premessa sulle questioni emerse in Consiglio Nazionale.

Il punto diventa quindi la sinergia delle forze in campo, da un lato la storia e la valenza internazionale del CONI, dall’altra la volontà di essere pronti senza timore al cambiamento con un impegno strutturato e migliorativo da parte del Governo.

Condivisione è una parola sacra per noi”, che sintetizza, continua Malagò, la storia del Comitato Olimpico, e testimonia una realtà che ha costruito sul confronto la propria identità nonostante le contrapposizioni di interessi che spesso la caratterizzano.

Chiude, il Presidente del CONI, ribadendo la sua fiducia nelle intenzioni della Riforma ma anche sottolineando la necessità di “una messa a terra” dei provvedimenti, che consolidi le Eccellenze del sistema sportivo italiano: “Quando è arrivato questo provvedimento di riforma non ero ottimista. Lo sono oggi perché gli impegni presi e le parole dette sono importanti“. 

E l’intervento del Sottosegretario con Delega allo Sport Giancarlo Giorgetti prosegue sulla linea della necessità di un confronto continuo tra CONI e Governo.

Giorgetti sottolinea l’intenzione di esaltare le caratteristiche virtuose del modello sportivo italiano, ribadendo che non c’è una volontà di “invasione politica”: “Noi pensiamo che questa riforma non sia perfetta ma è buona”. 

Un importante riferimento di Giorgetti allo sport dilettantistico, a cui il Sottosegretario riconosce la valenza fondamentale per influire sul un futuro di cultura sportiva.

Al centro delle attenzioni di questa Riforma, sottolinea Giorgetti c’è lo sport di base, quello che sul territorio fa la differenza, rappresentato dalle Associazioni Sportive e dal mondo dei volontari. In questo senso, partendo dalla promozione, ci si può riappropriare della dimensione sociale che passa dal sistema scolastico e sanitario, tanto che il Sottosegretario immagina anche la possibilità di “prescrivere l’attività sportiva” come strumento di prevenzione.

“E’ importante ascoltare il grido di dolore”, queste sono le parole che sceglie Giorgetti, delle associazioni sportive che resistono sul campo grazie all’impegno dei dirigenti e che spesso sono messe in difficoltà da una burocrazia che rischia di soffocarle.

Le ASD, i volontari, i dilettanti sono le fondamenta del sistema sport, in questo senso anche l’intervento di Simone Valente, Sottosegretario con delega ai rapporti con il Parlamento e responsabile sport dei Cinque Stelle che si sofferma sui punti su cui intervenire: sostegno alle ASD, investimenti nello sistema scolastico a favore della attività motoria, partecipazione del Ministero della Salute nella definizione degli obiettivi, diritti e garanzie per i lavoratori del mondo dello Sport.

“I dirigenti delle Associazioni sportive sono degli artigiani che si trovano ad affrontare un sistema complesso e globalizzato” , è la metafora che Valente sceglie per concludere, ribadendo di essere a disposizione di si impegna ogni giorno per sostenere lo sport.



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