L’art. 15 del D.L. 25 novembre 2015 n. 185 ha previsto l’istituzione sullo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze – per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – del Fondo ‘Sport e Periferie’ a sua volta da trasferire al CONI.

Il Fondo è finalizzato, fra l’altro, alla realizzazione di interventi per la progettazione e la riqualificazione di impianti sportivi con destinazione all’attività agonistica nazionale – localizzati nelle aree svantaggiate del nostro Paese e nelle periferie urbane – e diffusione di attrezzature sportive nelle stesse aree con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali.

Inoltre il Fondo è finalizzato al completamento ed all’adeguamento di impianti sportivi esistenti con destinazione all’attività agonistica nazionale ed internazionale. Il CONI ha definito e presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il piano dei primi interventi urgenti che potrà essere poi rimodulato entro il 28 febbraio di ogni anno nel triennio 2015-2017 per una spesa complessiva di 100 milioni di euro. Nella documentazione progettuale vengono richiesti lo studio di fattibilità, il progetto preliminare, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo. Questa attenzione verso l’impiantistica sportiva nasce da un approfondito monitoraggio sul territorio al fine di calibrare e razionalizzare una politica degli interventi. Una meticolosa mappatura (come quella effettuata dal CONI, dal CNEL e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la collaborazione dei rappresentanti delle Regioni, dell’UPI e dell’ANCI) ha consentito di effettuare l’analisi quantitativa del patrimonio impiantistico (dati ed indicatori), l’analisi qualitativa dell’impiantistica attraverso un’indagine conoscitiva e diretta presso i Comuni, gli approfondimenti di casi specifici di ‘buone pratiche di gestione’. E’ importante potenziare la rete degli impianti sportivi sul territorio per dare risposte adeguate alla crescente domanda di sport. Una linea di tendenza alimentata dalla nuova cultura salutista che coinvolge fasce sociali di tutte le età. Inoltre dobbiamo affrontare un’emergenza rilevata da numerosi organismi internazionali fra cui l’UNICEF e l’OCSE: la percentuale allarmante dell’obesità infantile che incide sul bilancio delle famiglie e del Piano Sanitario Nazionale.

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

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