- 24 Novembre 2022
- di: Roberto Pizzorno
- Categoria: C.P.S. Libertas Lucca, C.R.S. Libertas Toscana

In occasione della giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, il consiglio direttivo del Comitato Provinciale della Libertas di Lucca ha deliberato di intraprendere una campagna di sensibilizzazione e formazione sul tema della violenza di genere e in generale della violenza nei confronti di chi pratica sport, con particolare attenzione e alle giovania tlete e ai giovani atleti. Recentemente sono emersi alla ribalta della cronaca situazioni che hanno coinvolto tecnici sportivi che, credendo di fare l’interesse dell’atleta, hanno messo in campo comportamenti discutibili se non addirittura violenti, nel tentativo di sollecitare il miglioramento delle prestazioni. E’ assolutamente necessario, a nostro avviso, che chi opera nel mondo dello sport sia cosciente del fatto che nessun risultato giustifica comportamenti meno che corretti nei confronti di ragazzi e ragazze che praticano sport e che devono trovare nella pratica sportiva una occasione di crescita anche umana oltre che agonistica. Da parte di tecnici, dirigenti, genitori e appassionati in generale ci deve essere la chiara consapevolezza di cosa sia violenza. Si crede infatti che solo il ceffone sia ungesto violento ma ci sono comportamenti che, senza alcuncontatto fisico, lascianoferiteben più profonde di uno schiaffo: l’offesa, l’umiliazione, il giudizio sull’aspetto fisico, l’imposizione di regole assurde incomprensibili, l’incitamento all’aggressività contro l’avversario, sono modi di esercitare unaviolenza subdola, spesso mascherata dall’incitamentoa gonistico, che per assurdoviene in alcuni casi anche apprezzata ma che provoca nelle menti dei giovani atleti (e die giovani in generale) ferite che continueranno a sanguinare silenti, creando danni spesso irreparabili che sono causa di disturbi della personalità e che possono anche aver esiti drammatici se non riconosciuti e curati. Ecco quindi che una campagna di sensibilizzazione, propedeutica a attività formative per chi opera nello sport nei vari ruoli (genitoricompresi), si rende oltremdo necessaria. La violenza tende a riprodursi e non è raro che chi ne è stato vittima, possa poi riproporre certi modelli relazionali perché quello è quanto hanno imparato. Dobbiamo spezzare questo circuito prima che siano spezzate delle vite su cui non abbiamo il diritto di piangere se non abbiamo fatto il possibile quando era il momento. E il momento è ora!