Libertas al Festival della Cultura Paralimpica

Non potevamo mancare a questa quattro giorni dedicata ad un tema fondamentale: il cambiamento della percezione della disabilità per una reale inclusione culturale

Il Festival della Cultura Paralimpica è un’iniziativa pensata dal Comitato Italiano Paralimpico che si pone l’obiettivo di costruire un racconto della disabilità concreto e umano attraverso le testimonianze e le parole dei protagonisti del mondo dello sport paralimpico e di tutti coloro che, a diverso titolo, hanno affrontato questo tema.

Il Festival si è aperto ieri, 11 ottobre, presso il 47° piano della Torre Allianz di Milano, alla presenza dei rappresentanti istituzionali e delle più importanti personalità del mondo dello sport italiano.

Ma le iniziative proseguiranno anche ill 12,13 e 14 ottobre presso la Fabbrica del Vapore, con due mostre fotografiche, due corner per dibattiti e presentazioni di libri, una rassegna cinematografica, un palco centrale con gli interventi di tanti ospiti del mondo della comunicazione, dello spettacolo, dell’arte, della cultura, dello sport e delle istituzioni.

L’inclusione non è un luogo comune è il claim scelto per sottolineare il tema al centro di questa edizione. 

A presenziare l’evento il Segretario Generale Libertas Filippo Osnato, che ha portato i saluti del Presidente Nazionale Andrea Pantano: “Essere qui oggi è non solo fondamentale per porre una riflessione sul tema, ma anche importante per tracciare insieme percorsi di inclusione, attraverso lo sport, che sappiano cambiare il significato delle differenze tra gli individui. -sottolinea Osnato: La differenza come valore, come unicità, come esperienza umana unica e irripetibile e non più come distanza e diversità.” 

Pantano: ” Libertas ha per sua natura una sensibilità particolare su ogni tematica di cambiamento sociale e d’inclusione dei cittadini L’obiettivo dello sport può, e deve essere, quello di non doversi più trovare in un dualismo tra normodotati e persone con disabilità, ma di essere linguaggio comune, spazio di confronto e possibilità di essere sé stessi.” 



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