Corso Nazionale per Formatori Libertas. Alla Scuola dello Sport per parlare di futuro

Il Corso Nazionale per formatori Libertas riparte con la seconda sessione in aula della edizione 2018. Oggi, 28 settembre, alla Scuola dello Sport del CONI, i partecipanti sono stati accolti dal Presidente Luigi Musacchia e dalla dott.ssa Rossana Ciuffetti, Direttore della Scuola, per terminare il loro percorso formativo.

Molti gli input lanciati dal Presidente e dalla dott.ssa Ciuffetti che sono entrati subito nel vivo del discorso parlando del futuro dello sport e del ruolo centrale dei formatori.

Il Presidente Musacchia ha posto l’accento sulla responsabilità del formatore nell’accendere l’interesse e l’attenzione di chi inizia un percorso e della sua possibilità di lasciare un segno importante nella percezione e nel rapporto con l’esperienza sportiva.

Anche la dott.ssa Ciuffetti si è soffermata sul tema del ruolo ma da un punto di vista differente. La domanda aperta che è stata lanciata ai futuri formatori è stata infatti: quale ruolo dovrà assumere lo sport in una società in continua evoluzione, una società veloce e in trasformazione?

Gli attori o gli stakeholder, come li chiamerebbe il mondo economico, sono molti e spesso mettono in campo interessi complessi. La sfida che il sistema sportivo deve affrontare è quindi estremamente complessa, perché dalla sua capacità di adattamento e velocità, dipende anche la capacità di incidere in maniera propositiva in ambito sociale e culturale.

A riportare l’attenzione dei presenti sull’ importanza di non smettere mai di raccogliere la sfida, proprio investendo in formazione, gli interventi del Prof. Fulvio Martinetti, Responsabile della Formazione Libertas e del Prof. Giorgio Visentin, che come sempre sono cuore e anima del Corso Nazionale per Formatori Libertas.

Le tematiche saranno come sempre incentrate sulle competenze e sugli strumenti pratici con cui operare ma il fulcro centrale del corso resta la capacità di acquisire consapevolezza sul ruolo centrale che i formatori andranno a svolgere sul territorio.

Non resta quindi che augurare a tutti buon lavoro.

 

 



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