Un traguardo importante è stato conseguito dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo che hanno consorziato le forze per conferire una grande spinta organizzativa e progettuale al mondo paralimpico. La sede del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha tenuto a battesimo questa intesa che vede nei Giochi Paralimpici di Rio 2016 un primo test per dare visibilità a tutto il movimento dei diversamente abili.

Ma Rio sarà soltanto il punto di partenza di un’azione a tutto campo nell’area dello sport paralimpico. Alla base di una grande campagna di sensibilizzazione e di promozione ci saranno importanti spinte motivazionali. Sulla piattaforma della solidarietà si dovranno costruire percorsi culturali e sociali, sinergie istituzionali, momenti di confronto per determinare nel nostro Paese un percorso evolutivo di civiltà. La diversità si vince con le grandi centrali educative della scuola e della famiglia. Un processo, dunque, educativo e formativo che nasce dal basso al fine di realizzare nell’immaginario collettivo nuove politiche di promozione umana e di inclusione sociale.

Quando parliamo di azione a tutto campo ci riferiamo alle difficoltà quotidiane che incontrano i diversamente abili nelle nostre città. Barriere architettoniche impediscono la mobilità e l’accesso ai servizi sociali che dovrebbero essere fruibili dagli uffici pubblici alle strutture sportive. Le cronache dei quotidiani denunciano spesso i ritardi delle istituzioni, l’incuria delle amministrazioni locali, una diffusa disinformazione sui diritti negati.

Ritengo che momenti di svolta come quelli realizzati dal CONI, dal CIP, dalla FederScherma e dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo spostino in avanti il fronte della qualità della vita. Sarà certamente un grande obiettivo il medagliere a Rio 2016. Ma sarà fondamentale il ruolo trainante che svolgerà questo consorzio di intenti e di forze per abbattere muri di indifferenza, lentocrazie strutturali, miopie politiche. E’ il momento di attribuire piena cittadinanza e paritetiche opportunità per i diversamente abili nello sport e nella società.

La Libertas – da sempre sensibile ai temi della diversità e dell’inclusione – plaude a questa nobile iniziativa che lancia un messaggio di speranza civile nell’area della disabilità. La condivisione di valori ci vede in prima linea nella promozione sportiva di base interpretata come una mission educativa per trasmettere alle future generazioni i principi della convivenza democratica fondati sulla solidarietà, sulla tolleranza, sul rispetto delle minoranze e delle diversità.

Il ruolo dello sport sociale è anche quello di orientare i giovani verso la cultura della pluralità costruita ogni giorno con un senso alto di consapevolezza e di responsabilità.

 

 

Il presidente Nazionale

prof. Luigi Musacchia

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